FIRENZE, 1 LUG - Divieto di allevamento per i pit-bull e, comunque, chi
possiede questo tipo di cani dovra' attenersi scrupolosamente a precise regole: museruola
robusta e guinzaglio lungo non piu' di un metro, pena una multa salata - fino a 400 mila
lire - e il sequestro dell' animale. E' il provvedimento preso dal Comune di Firenze,
primo in Italia ad adottarne uno simile, ma anche citta' nella quale si sono verificate
recentemente diverse aggressioni da parte di pit-bull nei confronti di persone o altri
animali. Il pit-bull non deve diventare una moda e chi possiede uno di questi cani deve
essere responsabilizzato: questo l' obiettivo indicato dal sindaco Leonardo Domenici che
ha firmato l' ordinanza. L' ordinanza riguarda i pit-bull, gli staffordshire-terrier (una specie simile ai pit-bull ma leggermente piu' piccola) e i gli incroci da loro derivati: tutte razze relativamente recenti e non registrate dall' Ente nazionale cinofilia italiana (Enci). Le nuove norme, concordate con l' Unita' operativa Sanita' Animale della Asl 10, sono severe ma, e' stato spiegato, si propongono di contrastare il diffondersi della ''moda'' del pit-pull, senza pero' prevedere tecniche cruente verso gli animali, come la sterilizzazione o addirittura l' abbattimento.L' ordinanza prevede che questi cani ''nei luoghi pubblici o aperti al pubblico debbano essere provvisti di solida museruola, applicata in modo da impedire assolutamente che possano, anche imperfettamente, addentare o che possa essere tolta con facilita', e che debbano essere condotti a mano con guinzaglio di lunghezza non superiore a un metro, sotto la diretta responsabilita' del proprietario''. Vietato inoltre l' allevamento: gli allevatori hanno 30 giorni di tempo per adeguarsi, anche se a Firenze risulta esistere un solo allevamento. ''La nostra intenzione spiega il sindaco Domenici non e' quella di criminalizzare questi animali, ma di evitare il diffondersi di una moda pericolosa. All' anagrafe canina di Firenze sono censiti circa un centinaio di pit-pull, ma il loro numero e' in crescita; e soprattutto sono in crescita gli incidenti che coinvolgono questi animali, che se aggrediscono procurano sempre gravi lesioni''. Essendo cani da attacco e non da difesa, per la loro conformazione fisica e per indole i pit-pull hanno bisogno di una gestione attenta. ''Proprio per questo dice Domenici il Comune, che gia' organizza corsi per i proprietari di cani in collaborazione con lAsl e lArma dei Carabinieri, sta pensando di renderli obbligatori per i cani oggettivamente pericolosi, cioe' quelli che hanno morso piu' volte o provocato prognosi superiori ai 40 giorni''.(ANSA). |
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