FACOLTA'
DI VETERINARIA
- STUDIO
MEDICINA
COMPORTAMENTALE
Il cane abbaia troppo mettendo a rischio il suo
rapporto con il padrone? Il gatto distrugge con le unghie il divano nuovo? O
magari il coniglio non riesce ad adattarsi alla nuova condizione di animale da
compagnia? A tutti questi problemi può esserci una soluzione, intervenendo sul
comportamento delle varie specie.
Basta rivolgersi alla facoltà di
medicina veterinaria dell'Università di Perugia, e precisamente allo Studio di
medicina comportamentale per la prevenzione, diagnosi e trattamento dei problemi
comportamentali degli animali da compagnia, dove lavorano Silvana Diverio,
docente di etologia e benessere degli animali presso veterinaria, in equipe con
altri tre esperti del settore.
Presso lo Studio di medicina
comportamentale (con una spesa che può variare dai 35 ai 50 euro) sarà offerto
supporto a tutte le persone alle prese con problemi comportamentali degli
animali da compagnia. ''Ci occupiamo - spiega la professoressa Diverio - di
quelle forme di comportamento che possono essere normali per cani, gatti e altre
specie ma indesiderate per i loro proprietari, ma anche dei problemi dovuti alla
gestione o a un carattere particolare degli animali. Il servizio ha come
obiettivo quello di favorire un rapporto equilibrato tra l'uomo e i suoi
compagni, facendo sì che venga vissuto più serenamente''.
Le terapie
fornite sono soprattutto comportamentali, vengono cioè date indicazioni ai
proprietari su come gestire l'animale. ''Ci sono poi, se necessari, i
trattamenti farmacologici'' dice la prof. Diverio. ''Il nostro compito -
prosegue - è di modificare il comportamento dell'animale attraverso una gestione
diversa da parte del padrone''.
La docente spiega quindi che quelli a
presentarsi più di frequente sono i problemi di aggressività per cani dominanti
rispetto ai proprietari, ma anche l'ansia da separazione che si riscontra in
quelli che hanno un rapporto troppo stretto con i proprietari. ''Il caso
classico - afferma - è quello dell'esemplare che lasciato solo in casa abbaia
tutto il giorno, per ansia non certo per dispetto''. Alla facoltà di veterinaria
non si rivolgono comunque solo proprietari di cani e gatti. ''Abbiamo trattato
anche tante altre specie - sostiene la prof. Diverio - come un'iguana che aveva
problemi di aggressività o alcuni uccelli''.
A tutti è stato chiesto di
portare i loro animali presso la facoltà di veterinaria. ''Magari tutta la
famiglia insieme - spiega la docente – perché ciascuno ha un ruolo diverso nel
gruppo''. Il 'paziente' viene quindi sottoposto a una visita comportamentale che
dura poco più di un'ora e nel corso della quale vengono raccolti diversi dati,
da quando è nato a come viene trattato, che poi finiscono in un apposita scheda.
Poi si affronta il problema vero e proprio, ragionando sulla terapia da dare che
tiene conto anche delle esigenze del proprietario.
Successivamente ci
sono le visite di controllo fino a quando il caso non viene considerato risolto,
ma la prof. Diverio assicura che i tempi sono molto più brevi di quelli per le
persone. ''Nel giro di 15 giorni-un mese - sostiene - si ottengono risultati che
finora sono stati buoni. Molto dipende da quando è coerente il proprietario. Gli
animali sono magici, molto più semplici di noi. Per loro due più due fa sempre
quattro''.
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