Comunicato del 25 febbraio 2009
Ritirate dagli scaffali di tutta Italia le
crocchette per cani di una azienda lombarda contenenti pericolose quantità di
melamina causa di avvelenamento di alcuni cani nel trevigiano.
Il 17 febbraio scorso con un nostro
comunicato (Cf. www.lacveneto.it) avevamo
dato notizia che nell’agosto 2008, A.P. una signora di San Fior (TV), in seguito
all’inspiegabile morte dei suoi cani li aveva sottoposti ad autopsia e facendo
analizzare anche le crocchette a loro fornite.
Dalle autopsie dei cagnolini effettuate
dall’Istituto zooprofilattico del Veneto era emersi dei blocchi renali e
nefrite, mentre in seguito ad analisi sulle crocchette di una nota azienda di
Pavia, effettuate tramite l’Istituto Zooprofilattico di Torino, era risultata la
presenza di melamina per valori rispettivamente pari a 158 milligrammi per
quintale e 1.400 milligranmmi per quintale, ovvero entrambi superiori al limite
massimo consentito pari a 2,5 milligrammi per quintale di mangime (ben 560 volte
il limite massimo consentito).
Le analisi effettuate da entrambi gli
istituti sono state trasmesse all’ULSS 7 di Conegliano che tramite il
responsabile del dipartimento di prevenzione, Dott. Antonio Brino, sono state
inoltrate all’Assessorato alla Sanità della Regione del Veneto ed al Ministero
della Salute.
In seguito al nostro comunicato ci sono giunte oltre
trecento, tra telefonate ed email, di altrettanti possessori di cani che
giustamente volevano conoscere il nome dell’azienda incriminata; la LAC ha
quindi effettuato richieste formali agli Enti competenti per conoscere il nome
dell’azienda che pare non possa essere reso di dominio pubblico sino a quando
gli inquirenti non termineranno le ulteriori analisi in corso.
Il dottor Antonio Brino, responsabile del Settore Sanità
animale del dipartimento di prevenzione dell’Usl 7 ha affermato
pubblicamente che i proprietari di cani e gatti possono stare tranquilli perché
la ditta ha già provveduto a rintracciare e ritirare su tutto il territorio
nazionale le partite di mangime potenzialmente contaminate.
Va sottolineato che l’azienda incriminata non solo
commercializza le crocchette ma le produce direttamente e pertanto la
contaminazione da melamina potrebbe essere connessa all’utilizzo di un
ingrediente, ad esempio una farina usata come additivo, contaminata.
Andrea Zanoni presidente della LAC Lega
Abolizione Caccia del Veneto ha dichiarato: “Finalmente ci è stato comunicato
che le crocchette non sono più in vendita potendo quindi tranquillizzare tutti
coloro che ci avevano contattato preoccupati per la sorte dei loro amici a
quattro zampe. Da parte nostra attenderemo gli esiti per verificare
se emergeranno responsabilità da
parte dell’azienda lombarda pronti a costituirci parte civile. Proprio oggi
sulla questione ci ha contattato anche un noto inviato di Striscia la Notizia
intenzionato ad indagare ed a scovare la ditta incriminata.” |