"...
il Bolognese è quanto di più regale potesse offrirsi ad un Imperatore"
con
queste parole il Re di Spagna ringraziò il Duca d'Este
che gli aveva regalato una coppia di cani di questa
razza.
Questa
razza antichissima perde le sue origini nella notte
dei tempi.
Nonostante il nome le origini di questo
delizioso cane, discendente del "cane Melitenses" come
tutte le piccole razze a mantello bianco, non si trovano
nella città di Bologna ma nel vasto bacino mediterraneo.
Le prime notizie risalgono al V secolo
a.c. con descrizioni di Aristotele e raffigurazioni
su vasi e terrecotte, molto diffuse all'epoca dell'Impero
romano. In un primo tempo la loro diffusione si deve
alle navi che li imbarcavano con il ruolo di cacciatori
di topi ma ben presto, la loro eleganza e dignità, ne
fece oggetto prezioso e i nobili lo usarono spesso come
dono, specialmente nell'epoca del Rinnascimento.
Assieme
alle razze Bichon e Maltese è stato definito "il
cane delle dame" girando per le corti di tutta
Europa. Questo ruolo a fatto si che fosse spesso
dipinto nei ritratti di grandi pittori come Tiziano
e Goya.
Sul
finire del 1700 ha trovato anche i favori e l'affetto
di Caterina II La Grande, imperatrice di tutte le Russie. La
decadenza della nobiltà ha colpito molto razza che ha
rischiato l'estinzione fino a quando, all'inizio del
'900, alcuni allevatori italiani che avevano intuito
il pericolo hanno dedicato tutti i loro sforzi al salvataggio
e stabilizzazione della razza Bolognese.
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